sabato 31 agosto 2013

Il confine di un attimo.




Titolo: Il confine di un attimo
Titolo originale: The edge of never
Autore: J. A. Redmerski
Editore: Fabbri editori
Anno: 2013
Pagine: 839
Formato: rilegato
Prezzo: € 12,67



Sinossi:
Camryn Bennett, vent’anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. Ma da quando il suo ragazzo è morto in un terribile incidente, niente sembra più importarle davvero…
Dopo che anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. Nel viaggio incontra un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, da cui si sente irresistibilmente attratta. Andrew vive la vita come se non ci fosse domani: la provoca, la diverte, la protegge, la seduce, le insegna ad assaporare ogni singolo momento e ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più veri e inconfessati. Ben presto diventa il centro della sua vita. Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più… E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre? Il confine di un attimo è un fenomeno mondiale: auto pubblicato online, ha scatenato la reazione entusiasta di migliaia di fan che hanno realizzato video su YouTube ispirati alla storia, album fotografici, playlist e che ne hanno fatto un successo
da oltre 200.000 copie. Dopo aver scalato le classifiche americane, è in corso di pubblicazione in 20 Paesi.


Se mi sfiori mi perdo.
Se mi lasci mi manca il respiro.


Recensione
di Mary

Ho iniziato questo libro dopo averne sentito parlare in toni entusiastici da una persona che conosco.
Inizialmente, leggendo la trama, ho pensato che potesse piacermi sì, però con qualche reticenza.
Sono una persona, o forse è meglio dire una lettrice, che apprezza molto variare e scoprire nuovi autori anche emergenti e quindi non mi fossilizzo alle prime righe solitamente perché so, da scrittrice amatoriale quale sono, che l'inizio è forse la parte più difficile di un romanzo, storia, saggio, one shot, racconto, ecc. ed in questo caso è andata esattamente così, dopo un inizio non brillante la storia si fa piacere.

Il tema centrale di questo romanzo è il viaggio. Viaggio inteso nel senso primo del termine, viaggio inteso come ricerca di se stessi e viaggio inteso come opportunità di capire gli altri.
Camryn giovane ventenne del North Carolina sa che la vita che sta vivendo le sta stretta, è ingabbiata in una cittadina che non ama particolarmente, ha a che fare con una famiglia particolare dove sua madre è alle prese con una ritrovata libertà dopo un divorzio arrivato dopo il tradimento del marito e Cole, il fratello maggiore, è praticamente “morto” dal momento che si trova in prigione per aver ucciso un uomo mentre era alla guida in stato di ebrezza. Non pensate che io esageri, sono proprio questi i termini che usa Camryn, non le si può certo dare torto visto che con un esperienza simile è morto quello che per lei era l'uomo della sua vita, Ian.
Ian e Camryn avevano un accordo, dopo il diploma avrebbero preso lo stretto necessario e stipatolo in uno zaino sarebbero partiti alla volta di una vita fatta di avventure e di mille lavori che non li avrebbero costretti in un luogo per più di un tot di giorni. Tutto questo è svanito con la morte del ragazzo.
Tuttavia dopo un'aspra litigata con la sua migliore amica Natalie, soggetto che per metà storia ho pensato fosse infido, Camryn afferra un bagaglio e la sua borsetta, sale sul primo autobus che le viene in mente (siano ringraziate le patate e l'Idaho che per chi non lo sapesse è soprannominato lo Stato di quei deliziosi tuberi!) e da lì è storia.

In Texas sull'autobus sale un delizioso giovanotto, Andrew Parrish, meglio noto come il Kellan Lutz su suggerimento di Natalie (Giusto per la cronaca e per informare chi non mi conoscesse io vado letteralmente pazza per il signor Lutz! Quindi menzione d'onore all'autrice che me lo nomina! Un quarto di voto solo per averlo citato! No, scherzo ovviamente!).
Andrew ha anche lui un bagaglio pesante da portarsi dietro, sta viaggiando con l'intento di raggiungere il capezzale del padre malato per dar lui l'ultimo saluto e anche per far pace con se stesso...

Camryn inizialmente è restia ad ogni approccio di Andrew, non che lui ci provi!, è solo incuriosito dal fatto che questa ragazza per auto nascondersi dica cinque bugie su otto parole che dice, ma alla fine la nostra protagonista cede e lascia che per lo meno si facciano compagnia fino al Wayoming dove lui scenderà.
Proprio lì, dopo un rocambolesco salvataggio da un pervertito i due personaggi decideranno di intraprendere un viaggio a ritroso verso il Texas col tacito accordo di essere liberi di parlare di qualsiasi cosa e vivere tutto al momento.

Il viaggio è lungo, le parole si sprecano ma pagina dopo pagina vediamo come Andrew entri nel cuore serrato di Camryn e come Camryn riesca a far sciogliere il bello e impossibile Andrew.

Il finale, anzi, gli ultimi tre/quattro capitoli sono decisamente la botta di adrenalina che effettivamente uno si aspetta a metà romanzo o quasi, invece la cara autrice piazzandoli per ultimi ha deciso di chiudere col botto.
Ovviamente non ve li racconto, sono rispettosa, che volete farci?

Tornando a noi, come dicevo all'inizio la parte iniziale mi è apparsa lenta e stucchevole, non si capiva, a prima lettura dove volesse arrivare Camryn poi, però, andando avanti e finendo di leggere il romanzo ci si ripensa e tutto si chiude in un cerchio.
Natalie dopo aver sentito il racconto del viaggio e della storia di Andrew e Camryn definisce il tutto “una favola moderna”, non è esattamente come la penso io però sì, alla fine se vediamo Camryn come un'eroina forte e coraggiosa, Andrew come un moderno Charming con tanto di tatuaggi (fighi tra l'altro) e sorriso malizioso, la Chevrelle come il famoso cavallo bianco e un grande intoppo (presente sul prefinale che non vi narro) come l'antagonista cattivo direi che ci siamo.

Non ho trovato particolare o incisivo lo stile di quest'autrice; è tutto scritto bene, i caratteri sono delineati, il contorno è ben descritto e fa da ottimo sottofondo ma manca sicuramente un guizzo che avrebbe reso la storia epica.

Ho naturalmente il presentimento che non tutti quelli che la leggeranno troveranno la storia piacevole e poco interessante, io stessa ho avuto quest'impressione. Non aspettatevi il romanzo del secolo, tuttavia passerete delle ore con una piacevole lettura.

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